Accesso
Si inizia a camminare dal centro abitato di Aritzo si prende la via Garibaldi, facilmente raggiungibile nella parte bassa del paese, svoltando poi a sinistra una volta raggiunta la piazzetta panoramica di Sant’Antonio, dalla quale si distingue chiaramente il taccu roccioso di Texile dall’altra parte della vallata, meta dell’escursione.
Si prosegue scendendo per uno stretto viottolo che si lascia le ultime case alle spalle, inoltrandosi subito tra orti terrazzati, fitti noccioleti o alti noci, splendidi in autunno per il loro intenso foliage.
Le sorgenti
La discesa si interrompe in uno slargo presso la sorgente di Giaria. Qui si prosegue inizialmente in leggera salita e su fondo talvolta pavimentato, sempre in bell’ambiente boscoso pur nella sua vicinanza al paese ed alle essenze già osservate si aggiungono i fitti agrifogli e splendidi esemplari di castagno ed ontano. Si incontra un bivio dove si prende a destra, in leggera discesa su strada selciata, seguendo le indicazioni per la Funtana de Zia Albara.
Ancora un tratto tra i noccioleti e gli orti terrazzati separa questo incrocio dalla bella sorgente. Qui si prende a destra, incontrando anche le indicazioni per Texile. Si scende gradualmente, incontrando prima un’area pic nic presso la quale era presente il pino monumentale di Addalcia, purtroppo rovinato al suolo recentemente. Presso un guado si incontra infine un’ultima sorgente.
Texile
Superato il guado la sterrata peggiora leggermente e comincia a salire, compiendo un ampio tornante ma rimanendo sempre evidente. Si trascurano deviazioni minori, incontrando saltuariamente alcune indicazioni per Texile e tenendo la direzione sudovest fino a distinguere chiaramente il picco calcareo soprastante che si raggiunge al culmine della salita.
La particolarità geologica di Texile è quella, simile a molti taccos dell’Ogliastra e della Barbagia di Belvì e Seulo, di essere completamente isolato da rocce simili, costituito com’è da calcari e poggiante sugli scisti paleozoici. Questo ha permesso ad una flora rara e peculiare di vegetare solo sulle sue pareti, rendendo Texile uno scrigno di biodiversità, divenuto perciò area SIC e rigorosamente protetto.
Per i più intrepidi, un canalino roccioso permette di accedere alla sommità da cui si ammira una vista straordinaria su Aritzo, Belvì, le vette del Gennargentu e la vallata di Uatzo. Sulla sommità del picco si ritrovano inoltre numerose ceramiche di epoca protostorica a segnalare antichissimi insediamenti o luoghi di culto sulla montagna.
Dopo una lunga sosta panoramica si ritorna infine in paese per la stessa via dell’andata.