Il muflone (Ovis orientalis musimon) è probabilmente l’animale più rappresentativo dell’Isola. Nel Supramonte è molto comune ed è facile incontrarlo all’imbrunire e di mattina presto se si passeggia silenziosamente. L’ipotesi più accreditata circa la sua evoluzione è quella secondo cui il muflone deriverebbe da un ovino domestico introdotto dall’uomo nel Neolitico in Sardegna. Le colonie di mufloni presenti in Sardegna sono tra loro disgiunte e si trovano principalmente in Ogliastra, Monte Tonneri, Monte Albo, Gennargentu, Supramonte, Capo Figari, Asinara e Monti del Limbara.
Il Muflone ha un aspetto compatto e robusto, relativamente simile ad una pecora domestica ma con forme più slanciate, particolarmente idonee ad ambienti impervi e rocciosi. Abile saltatore e veloce corridore (60 Km/h), il muflone vive nelle zone più impervie dell’Isola, con pendenze e grado di rocciosità anche molto elevati. Caratteristica del maschio adulto è la “sella”, ossia la macchia bianca sui fianchi. Le corna, presenti solo nel maschio, spiralate e rivolte all’indietro, sono permanenti e possono raggiungere i 90 cm di lunghezza. Il corno di Muflone è il più pregiato e raro materiale di costruzione dei manici dei coltelli a serramanico sardi (leppa).
Visto che la caccia al Muflone è proibita, vengono utilizzati solo i corni di animali deceduti naturalmente. Anche per questo motivo questo materiale risulta così raro. Specie considerata tra i pascolatori di arbusti e essenze mediterranee, non disdegna le piante erbacee. Inoltre, il muflone sfrutta le parti vegetali che i Cervidi invece non sfruttano, limitando la competizione alimentare con il Cervo sardo, altra specie bandiera della fauna sarda.