Coscia di Donna - La Pelosetta (E 102)
Credits immagine Comune di Stintino
Il sentiero
Descrizione tappe (roadbook)
Dall’insenatura di Coscia di Donna si prosegue paralleli alla costa in direzione nord, lasciandosi alle spalle lo spiazzo sterrato dove giungono anche i sentieri 101 e 102A. Dopo un breve tratto nei pressi degli scogli si svolta leggermente a destra, inoltrandosi in una macchia compatta fatta soprattutto da ginepri fenici e lentisco. La traccia comincia quindi gradualmente a salire, trasformandosi infine in una sterrata appena accennata che si riporta in direzione delle scogliere, ormai alta sul mare.
Si raggiunge così il margine meridionale del vasto insediamento Country Paradise, noto a Stintino come Bagaglino. Si percorre così tutto il margine occidentale del complesso residenziale, tenendosi sul marciapiede più vicino al mare senza mai abbandonarlo e cominciando infine a scendere: quando la strada piega a destra si individua così a sinistra una sterrata in discesa che si abbandona subito per un sentiero nella macchia, a sinistra in direzione del mare.
Il sentiero così individuato scende rapidamente verso le scogliere e si tiene sempre parallelo ad esse, ignorando successive deviazioni sulla destra. Qui si respira nuovamente il vasto e selvaggio ambiente della costa occidentale, camminando tra compatti pulvini di Astragalus terraccianoi e Centaurea horrida, entrambi rari ed interessanti endemismi. Vicino alla costa, dove i venti impetuosi di maestrale portano la salsedine delle onde fin sopra la scogliera, la vegetazione si riduce a rari cespugli di Limonium e la roccia prende il sopravvento, spesso scolpita in raffinati ricami alveolari.
Si giunge così alla Cala del Vapore e si prosegue verso nord, sempre sull’orlo delle falesie. Quando la pendenza si abbatte, sulla sinistra, si notano strette insenature dove si può scendere, con attenzione, fino al mare: in prossimità di una di queste, detta Calanca di Zia Felicita, si trova l’incrocio con il sentiero 102B.
Si prosegue ancora verso nord superando una zona pianeggiante ed imboccando così una sterrata appena accennata che, in ambiente grandioso ed affacciato sul mare, conduce verso la zona di Scoglietti. Qui è la roccia ad imporsi come assoluta protagonista, con pietre scolpite e bianchi sassi di quarzo che costituiscono gli ultimi componenti rimasti dopo millenni di erosione. La traccia si sposta infine a destra e compie un’ampia ansa all’interno per evitare un difficile promontorio roccioso: qui si trova una piccola zona umida, spesso fangosa in inverno.
Si ritorna sulla scogliera, sempre in ambiente selvaggio ed affacciato sul mare. Più a nord si trovano grandi placche rocciose e si cammina in un ambiente lunare, dove pochissime piante riescono a vegetare a causa del vento che spazza via ogni zolla di terra. Sul mare, strette insenature fendono la scogliera, meritando il toponimo di Li Calanchelli: si incontra qui il bivio col sentiero 102C. Da questo punto la traccia comincia a salire prima gradualmente, poi ripidamente, con viste sempre più vertiginose ed esaltanti sul mare, straordinarie quando le onde squassano gli scogli più in basso.
Al culmine della salita si scorge già il profilo massiccio della Torre del Falcone e la si raggiunge dopo molti passaggi panoramici sulla scogliera. Dalla Torre il panorama è magnifico e comprende, oltre all’intera penisola di Stintino, l’Asinara ed il Golfo omonimo, l’Isola Piana, vasti spazi della Nurra. Nelle giornate più limpide si scorge chiaramente il profilo dei monti della Corsica e quello di Capo Testa, mentre a sud si distingue Monte Santu e il Goceano. Alla torre giunge anche il sentiero 102D, utile per concludere rapidamente l’itinerario.
Si prosegue ancora in direzione nord per un evidente, ma stretto sentiero, cominciando a scendere ripidamente con qualche scomodo passaggio tra le rocce. Il sentiero fende la macchia fitta e compatta e raggiunge, dopo una breve ed intensa discesa, lo spiazzo roccioso noto come Lu Biggiu Marinu, toponimo che rimanda alla presenza della foca monaca ai piedi delle falesie. La zona ha un aspetto lunare e si è meritata in tempi recenti il soprannome di Valle della Luna.
Si prosegue per un tratto su una sterrata, abbandonandola appena comincia a risalire, poco prima di alcune case, riportandosi a sinistra sulla falesie: un promontorio allungato verso il mare mostra per un attimo un curioso arco naturale. Si riprende a salire ripidi nella macchia, giungendo infine al culmine di Capo Falcone: la falesia precipita in mare tra stridii di falchi e gabbiani e il burrascoso panorama che si ammira verso l’Asinara è forse uno dei più belli dell’intera Sardegna settentrionale. Si riprende a scendere vicino al filo delle falesie, costituite qui da scuri micascisti. Il sentiero punta verso nord, poi traversa a destra per una larga cengia rocciosa in ambiente suggestivo, passando alti con alcuni passaggi esposti sopra la profonda insenatura di Calanca Fungudda. Superate le ultime rocce, si discende rapidamente verso le celebri trasparenze della Pelosa, con la sua bella torre sulla sinistra. Pochi passi e si raggiunge l’asfalto dove termina il sentiero.
Dati catastali e altimetrici
Galleria fotografica
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Recensioni
Buccia Di Jogga
Il 102 è un sentiero che assicura scoperte inusuali agli escursionisti più audaci: dalla Coscia di Donna a La Pelosetta non sarà facile arrivare, ma le soddisfazioni all'arrivo saranno grandi