Accesso
Dal centro abitato di Sarule si segue in direzione del cimitero del paese, proseguendo poi sulla strada principale fino ad un evidente incrocio dominato dalle tre cime appuntite di Monte Gonare.
Si prende a sinistra, seguendo le indicazioni per la montagna e continuando a salire su strada asfaltata fino all’incrocio successivo, dove si tiene la destra, percorrendo ancora poche centinaia di metri e posteggiando in un vasto spiazzo dove la strada ha termine, presso alcuni edifici che fungono da ricoveri per i novenanti durante la festività.
La Via Crucis
Il santuario di Gonare si trova presso il confine tra i Comuni di Sarule e Orani e la sua festività è particolarmente sentita. L’antica chiesa sarebbe stata edificata per volere di Gonario di Torres per ringraziare la Madonna di averlo salvato durante una tempesta in mare, ma la sua posizione dominante evidenzia un intendo geopolitico ed al contempo ascetico.
Dallo spiazzo di individua sulla sinistra un sentiero ben marcato, lo stesso dove si svolge la Via Crucis che raggiunge il santuario, dove ogni passo è segnato dal passaggio dei pellegrini ed ammantato di leggende e racconti.
Si prende quota gradualmente, circondati da un bel bosco di leccio sferzato dal vento. In primavera, straordinarie fioriture di gigli e peonie arricchiscono il percorso.
La chiesa
Un paio di stretti tornanti compongono la parte più ripida della salita, quella terminale, ormai dominata dalla chiesa. Il bell’edificio medioevale fu ampliato più volte ed occupa la parte sommitale della montagna, posto ad una quota di poco inferiore ai 1100 metri.
Dalla chiesa si può ammirare un panorama vastissimo che abbraccia le due coste della Sardegna e grandissima parte delle regioni centrali e settentrionali dell’Isola. Si può ammirare l’alba sorgere sul Golfo di Orosei ed il tramonto abbassarsi nelle acque del Golfo di Oristano, al largo del Sinis, mentre il Gennargentu chiude il panorama a sud e le cime seghettate del Limbara segnano gli ultimi luoghi visibili verso nord.
Una porta della chiesa è sempre aperta e permette l’ingresso a chi raggiunge la cima per concedere a chiunque una preghiera, dopo la quale si ritorna alle auto per il sentiero percorso.