Il percorso inizia nel centro abitato di Sedilo ed è caratterizzato dalla presenza di numerosi siti nuragici, ma riveste una particolare importanza anche dal punto di vista paesaggistico.
Nel cuore dell’Isola, sull’altopiano di Abbasanta, affacciato sul suggestivo scenario del lago Omodeo, sorge il millenario borgo di Sedilo. Centro agropastorale del Guilcer, popolato da oltre duemila abitanti e caratterizzato da antiche case di pietra, è al centro di rilievi coperti da lecci, querce, sughere e macchia mediterranea, con itinerari da percorrere a piedi, in bici o a cavallo. Vicino all’Omodeo (da perlustrare in canoa) prosperano pioppi e salici e si affaccia il parco archeologico di Iloi.
Al suo interno, un nuraghe trilobato, cui è appoggiato un corpo di forma trapezoidale, un villaggio e due tombe di Giganti (del Bronzo medio-recente), una con corpo tombale absidato, corridoio coperto ed esedra con bancone-sedile. All’età del Bronzo risale anche la fonte di Puntanarcu. Il territorio fu abitato già prima, come testimonia la necropoli di Ispiluncas, composta da ben 33 domus de Janas (dieci visitabili), distinte in due gruppi distanti 200 metri. Alcune sepolture sono pluricellulari: la tomba II è articolata in 13 ambienti. A età romana risalgono cippi, urne e un tratto di strada lastricata. Mentre è bizantino il culto di san Costantino imperatore, che contraddistingue il paese. Sacro e profano confluiscono nel rito arcaico de s’Ardia, spettacolare corsa a cavallo per santu Antine, che rievoca la battaglia di Ponte Milvio (312 d.C.)
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