Sa Ia 'e Su Vagoni (D-323)
Il sentiero
Descrizione tappe (roadbook)
Ci si stacca dal sentiero 324 tenendo la destra, in graduale salita, raggiungendo una sella in mezzo al bosco superata la quale si apre una bella vista sull’ingresso nord della Grotta di San Giovanni e sulla vallata che fronteggia la grotta. Questa cavità, che attraversa la montagna da parte a parte, è una delle poche percorse interamente da una strada carreggiabile, fortunatamente oggi visitabile solo a piedi con ingresso da sud. La strada fu costruita proprio per il passaggio del minerale e del carbone estratto dalle montagne circostanti.
Si prosegue su una bella mulattiera, sempre assai panoramica, iniziando poi gradualmente a scendere per raccordarsi ad un bivio tra una sterrata e una strada asfaltata che proviene dalle grotte. Si prosegue a sinistra, sulla bella sterrata che si inoltra nella lecceta, tenendo sulla destra una spianata nella quale si distinguono le rovine di un pollaio abbandonato. Si giunge a un grosso bivio, dove bisogna prendere a sinistra, in salita.
Si è giunti in zona Su Corovau, dove esisteva una bella miniera, di cui oggi residua assai poco. Mentre si sale sulla grossa carrareccia si nota una tramoggia per il carico del minerale, posta a destra nel gomito di un tornante. Ad un secondo tornante si prende a sinistra in direzione di marcia(sudest) imboccando quella che è apparentemente una mulattiera in piano.
Il sentiero si snoda invece sul tracciato della antica decauville che dalla miniera portava il minerale proprio alla zona di carico, situata nei pressi della grotta. Si trattava di una ferrovia a scartamento ridotto, con un convoglio composto da una motrice e piccoli vagoni utilizzati per il carreggio. Questo percorso è noto infatti come Su Passu ‘e Su Vagoni (o Sa ia ‘e su vagoni) proprio per la sua particolarità. Osservando con attenzione il lato a valle si noteranno grossi terrazzamenti in pietrame a secco, realizzati per permettere al tracciato di proseguire sempre con poca pendenza e con regolarità.
Il bel percorso passa accanto ad alcune gallerie minerarie dalle quali proviene un soffio d’aria, chiuse con delle grate. La più importante era la Galleria Rolfo, segnalata da un cartello, poco prima della quale si incontra una casupola diroccata che veniva utilizzata evidentemente a servizio della ferrovia. Dopo la galleria Rolfo il sentiero inizia il suo tratto più spettacolare, con tratti panoramici talvolta a picco sulla vallata. Le imponenti opere di sostegno del piano ferroviario dimostrano la perizia e la grande esperienza progettuale degli operai e degli ingegneri minerari.
Una costola rocciosa sbarra il passaggio, ma è stata superata con una lunga galleria artificiale che costituisce il punto più caratteristico del percorso. Superata la galleria, un ultimo tratto in piano e sotto il bosco riporta rapidamente all’incrocio da cui si era partiti.
Dati catastali e altimetrici
Galleria fotografica
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