Riu Cannisoni - Genna Su Padenti-Togoro (D 100)
Il sentiero
Informazioni utili
Descrizione tappe (roadbook)
Si parte nei pressi del greto di Riu Cannisoni, in prossimità dell’incrocio con il sentiero 112. Si cammina su una mulattiera ampia e ben segnata che porta in breve a guadare il rio su un ponticello in legno, riprendendo poi sulla destra, parallela al corso del fiume. Si prosegue in piano, sotto una lecceta rada, fino a giungere nei pressi della Fonte s’Acqua Frischedda, oggi interrata.
Dalla sorgente si prende a sinistra, in decisa salita su una mulattiera che con ampi tornanti guadagna quota rapidamente. Il sentiero è spesso dilavato dall’acqua ed a causa del passaggio di mezzi su due ruote. Alcuni varchi nella vegetazione concedono delle viste splendide sulla vallata appena percorsa e sulle selvagge cime della zona di Magusu.
Attenzione! Tratto per escursionisti esperti (EE).
Si esce dal bosco presso una spianata tra la macchia, dove un sentiero poco evidente porta sulla destra, mentre sulla sinistra si scenderebbe sul greto del Rio Oridda per un difficile sentiero (n. 113). Si prosegue quindi a destra, in salita per una zona sgombra di vegetazione dove ci si muove su terreno roccioso, infido se bagnato o umido. Man mano che si sale si apre una visuale splendida sulla gola sottostante, formata dal salto di Piscia Irgas sul corso del Rio Oridda.
In leggera discesa si giunge ad un altro incrocio poco evidente col sentiero 113 che porta proprio alla cascata, nel quale si prosegue ancora a destra, continuando a scendere gradualmente. In breve ci si raccorda ad una sterrata nella zona dell’alto corso del Rio Oridda, contraddistinta da ampi rimboschimenti a conifere. Al primo bivio che si incontra si prende a destra, in direzione nord.
Si prosegue nella sterrata immersa nel rimboschimento, inizialmente in piano e poi, dopo aver lasciato alla propria sinistra una ulteriore sterrata, in costante salita per una larga cresta, giungendo in zona alta e splendidamente panoramica dove si prosegue sempre sulla sterrata principale fino ad arrivare ad un grosso incrocio in località Genna de Muru Mannu. Qui si raccorda il sentiero che porta alla zona di Marganai, in direzione Arenas, proseguendo sulla destra fino all’Ovile Linas per un percorso più breve dell’itinerario che si sta seguendo. Si procede invece diritti, in direzione dell’affilata schiena di Muru Mannu, nota anche come Sa Canoa.
Attenzione! Tratto per Escursionisti Esperti (EE).
Si costeggia un muretto a secco, in ripida salita ed in ambiente selvaggio, in direzione della schiena rocciosa sopra menzionata. La si attraversa dove ancora non è molto rilevata, a quota 830, per poi tenerla alla propria destra salendo ripidamente fuori dalla vegetazione. Si tiene la cresta ridiscendendo leggermente, per poi risalire decisamente per un lungo tratto estremamente panoramico su tutto il massiccio del Linas, raggiungendo Monte Nippis e tenendosi comunque sulla cresta fino ad un evidente valico dove, sulla sinistra, si potrebbe raggiungere la bella e panoramica cima di Monte Lisone (non segnalato).
Si piega leggermente a destra abbandonando la cresta e scendendo gradualmente, incontrando nuovamente alcuni tratti di vegetazione stentata. Il sentiero diviene gradualmente una vecchia pista forestale che si segue in costante, ma graduale, discesa. Per una zona rimboschita si arriva nei pressi di una costruzione privata, dove si segue la sterrata principale sulla destra, in località Riu Purdeddus. La sterrata si ricollega ad un’altra ampia pista forestale.
La pista appena incontrata porta, se seguita sulla destra, all’Ovile Linas ed ai sentieri ad esso collegati. Si prende invece a sinistra, ormai senza possibilità di errore, raggiungendo l’ampia sella di Genna Padenti dove si collega anche l’alta via del Linas.
Dati catastali e altimetrici
Galleria fotografica
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