Casa Pixinamanna - Is Cannoneris - Pantaleo (D 200)
Il sentiero
Informazioni utili
Descrizione tappe (roadbook)
Si tiene a sinistra la caserma forestale di Pixinamanna, sede degli uffici e degli opifici dell’Agenzia Forestas. Si prosegue su strada sterrata, tenendo sulla destra il rio Palaceris che si attraverserà poco più avanti. Superata una sbarra, la strada sterrata si rovina, divenendo un sentiero che corre sul greto del fiume.
Si prosegue sul greto, senza possibilità di errore. Il tracciato ripercorre la sede viaria di una antica ferrovia, costruita per portare il carbone dal cuore della montagna fino al mare, in prossimità della baia d’Agumu. Questa ferrovia fu costruita dall’impresario Tonietti che aveva in gestione il taglio del bosco nella zona. Il percorso sfiora più volte il rio, con passaggi splendidi e alcuni guadi non semplici, ma l’antico piano ferroviario è spesso distrutto dalla furia delle alluvioni. Si prosegue finché si raggiunge una sterrata che riporta nei pressi di una grande costruzione, nota come Dispensa Tonietti.
La dispensa era la sede del cantiere carbonifero. Si prosegue costeggiando la recinzione, tralasciando un bivio a sinistra ed oltrepassando un ponticello, dopo il quale si gira ancora a destra tralasciando una carrareccia che piega verso l’alto. Sebbene il piano di calpestio sia martoriato dalle alluvioni, si riconosce ancora una bellissima carrareccia, larga quasi quattro metri, un’opera viaria di primaria importanza per la gestione forestale (e, in passato, per il trasporto del carbone da monte a mare). La carrareccia sorpassa il torrente nel punto in cui insisteva un ponte, del quale residuano i basamenti murari, cominciando lentamente e gradualmente a risalire inoltrandosi nel cuore della montagna. Man mano che si sale, il fondo viario migliora, mentre il sentiero attraversa giovani leccete e tratti a macchia, concedendo saltuariamente delle belle vedute sulla zona percorsa.
Con alcuni tornanti, la carrareccia raggiunge una sterrata nei pressi di Arcu Montixi, poco sotto la punta omonima, svalicando accanto ad un grosso vascone usato per l’antincendio. Si attraversa la strada entrando in un folto corbezzolaio, percorrendo un sentiero su mulattiera a mezza costa che si tiene sulla linea di quota e comincia gradualmente a scendere dopo aver superato alcuni spuntoni rocciosi molto panoramici. La mulattiera si esaurisce e si individua un sentierino sulla sinistra che percorre la cresta della montagna, portandosi nel valico noto come Arcu Is Cerbus.
Dal valico si prende a sinistra, in discesa, su una bella mulattiera che con ampi tornanti scende in una lecceta alta e ombrosa. Si abbandona la mulattiera tenendosi a destra, per tracce di sentiero nel costone e sempre in discesa, fino a raggiungere Riu Crabitta nei pressi di un ampio guado.
Si attraversa il fiume, portandosi sulla destra sotto grossi lecci e poi risalendo sulla sinistra in una lecceta maestosa fino a raggiungere un incrocio che porterebbe rapidamente, sulla sinistra, presso il Cuile Isca de Crabitta, del quale si individuano le costruzioni. Questo bell’insediamento pastorale è stato ristrutturato dall’ex-Ente Foreste (ora Forestas) ma è attualmente inutilizzato. Si tiene a sinistra l’ovile, cominciando a salire nel bosco folto e maturo, con grossi esemplari di leccio. Dopo una zona di grossi lecci si comincia a salire gradualmente, seguendo una mulattiera che si tiene leggermente sulla destra della linea di cresta in senso di marcia.
Alcuni grossi pini segnalano degli interventi di rimboschimento, nei pressi di Punta Cracheddigoa (675 m slm). Il riferimento più evidente è dato qui dalla linea di cresta che si segue in salita, con splendide viste su tutti i valloni circostanti. Al culmine della salita, superata una zona di pineta quasi esclusiva, si raggiunge una pista forestale in prossimità di un curvone.
Si segue la pista forestale sulla destra, in leggera salita, circondati da una bella vegetazione a corbezzoli. Dopo un lungo tratto in piano si comincia gradualmente a scendere, incontrando l’attacco del sentiero 201 e poi, nei pressi di un grande slargo con una casupola, si giunge ad un grande incrocio in località Is Cannoneris. Sulla sinistra si giungerebbe alla omonima Caserma forestale, mentre sulla destra il sentiero 200 prosegue verso Pantaleo la sua seconda tappa. Ancora sulla destra, un sentiero (212-A) si stacca dall’incrocio in direzione di Calamixi,
Si prosegue dallo spiazzo di Is Cannoneris, procedendo in salita sulla bella sterrata che conduce verso S’Arcu ‘e Giomaria e da là fino a Pantaleo. Sulla destra si lascia la deviazione per il sentiero 212-A. La sterrata sale inizialmente, poi prosegue pianeggiante sotto una bella lecceta, spesso frequentata dai cervi.
Si abbandona la sterrata per una bella carrareccia in discesa che si imbocca sulla destra, oltrepassando una sbarra. La strada scende con ripidi tornanti, sotto un bosco alto e ben tenuto, tenendosi nella parte alta dell’impluvio del rio Porcile Sebera e poi proseguendo in piano fino a raggiungere un’altra bella sterrata che si segue sulla destra. Quando la sterrata comincia a scendere, con alcuni tornanti, la si abbandona sulla sinistra (se si andasse a destra si raggiungerebbe rapidamente il sentiero 212-A: raccordo non segnalato).
Si scende rapidamente nel bosco fitto, tenendosi sul fianco destro di un impluvio e raggiungendo il fondovalle presso la confluenza col rio Alinu, sconvolto dalle alluvioni. Si guada e si comincia a risalire ripidamente, tenendosi sul fianco sinistro idrografico del Riu Acqua Callenti, uscendo dal bosco in zone rocciose miste a macchia, sui resti di un antica mulattiera. Si rientra nel bosco con piccoli tornanti, uscendo in località s’Arcu ‘e s’Arena (in carta come Is Alineddus) dove si incontra una vecchia sterrata nella quale convergono anche i sentieri 207 e 210.
Si imbocca una mulattiera di carbonai sulla sinistra, in discesa, con viste splendide sulla vallata di Pantaleo e la piana del Sulcis verso il mare. La mulattiera scende ripidamente verso s’Arcu ‘e Bidda Beccia, dove si scorgono alcuni ruderi nel bosco che suggeriscono, assieme al toponimo, la presenza di un sito archeologico. Si prosegue ancora in discesa, raggiungendo per belle mulattiere nel bosco il rio s’Arremu e riprendendo a risalire, con alcuni ampi tornanti, sulla sponda opposta per svalicare sotto corbezzolaio nei pressi di un bel sentiero, in località Su Mori is Eguas, poco lontani dalla vecchia sterrata tra Is Cannoneris e Pantaleo che in questo punto è distrutta.
Si prende a scendere ripidamente, raggiungendo ed oltrepassando la sterrata, quindi proseguendo in leggera discesa sulla sponda opposta di un piccolo torrente fino a raggiungere la SP1 in località Pantaleo. Poco distanti, sulla destra, si trovano le costruzioni sede dell’Agenzia Forestas.
Dati catastali e altimetrici
Galleria fotografica
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