L'itinerario in breve
Partenza Punto di partenza del sentiero G-106
Grado di difficoltà Maggiori info sui gradi di difficoltà Escursionistico Mobilità Dolce_difficoltà 2 (media)
Lenght 17.000 m
Tempo di percorrenza 6 ore 15 minuti
L'itinerario
Premessa
Questo percorso rappresenta la concatenazione di 3 vecchi sentieri realizzati nel 2010, per i quali l'iscrizione nel catasto sentieri della R.E.S. potrebbe produrre delle variazioni al tracciato, che sono in corso. Resta tuttavia un discreto itinerario, impegnativo e lungo, per visitare il Montalbo
Inquadramento territoriale
Il territorio delle Baronie spazia dalla catena calcarea del Montalbo sino al massiccio del Tuttavista, in un’area caratterizzata da corsi d’acqua come l’Isalle e il Cedrino e vaste pianure alluvionali.
Nella carta n.1 (Baronie) è proposto un itinerario sul territorio delle Baronie, basato su tre sentieri.
In questo contesto il Montalbo riveste un ruolo di fondamentale importanza dal punto di vista naturalistico. Per le sue caratteristiche ambientali e per il suo buono stato di conservazione ospita numerose specie di flora e fauna rare ed endemiche tra cui la Santolina corsica, la Lactuca longidentata, il geotritone del Montalbo, il gracchio corallino, l’aquila reale e il muflone.
Lungo i sentieri proposti in questo itinerario, è possibile inoltre osservare i segni della presenza dei carbonai e sostare presso gli antichi ovili (pinnettos). Da segnalare, infine, le viste mozzafiato offerte dai numerosi tratti oltre quota 900m s.l.m. sulle creste del Montalbo.
I PINNETTOS
I Pinnettos sono originali costruzioni in pietra e legno che per secoli sono state le dimore solitarie dei pastori della Sardegna, attorno alle quali venivano allevati capre, pecore e maiali. Queste strutture ricordano quella che un tempo era la vita dei pastori, governata dal ritmo della natura e delle stagioni.
La struttura principale, chiamata Su Pinnettu o Su Barraccu, in base alla variante linguistica, era composta da un muro perimetrale a secco e sormontata da un tetto a cono rovesciato composto da travi, rami di leccio e ginepro, foderato con frasche e foglie. L'interno del Pinnettos è costituito da un focolare centrale, probabilmente su esempio del focolare delle capanne nuragiche, chiamato Su foghile, mentre alcuni ripiani laterali, servivano al pastore per riporre gli strumenti di lavoro e i prodotti tipici lavorati, come le forme di pecorino e il prosciutto. I Pinnettos sono spesso affiancati ad una piccola costruzione, utilizzata come ripostiglio per gli attrezzi più ingombranti, e da un recinto per il gregge chiamato Sa corte, a sua volta affiancato da piccoli spazi, chiamati Cherinas, utilizzati per il ricovero dei capretti. La porcilaia, invece, aveva la forma di una casetta rettangolare dotata di un recinto.
IL MONTALBO
Bastione calcareo lungo una ventina di chilometri, il Monte Albo ha una tipica forma allungata e imponente che domina il territorio storico delle Baronie. Il rilievo calcareo risale al mesozoico ed è ricco di bianche gole e grotte. Caratterizzato da versanti verticali, tagliato da burroni profondi, raggiunge la massima altezza con le vette di Punta Catirina e Punta Turuddò che superano i 1050 metri. Tutta la zona conserva e mantiene esempi significativi della macchia mediterranea ed endemismi tipici. Il territorio è abitato da diverse specie faunistiche come, il geotritone del Montalbo il muflone, il gracchio corallino, il corvo imperiale, il gatto selvatico e la martora. In alcuni periodi dell'anno vi nidifica anche l'aquila reale. Notevole è l'inghiottitoio di Tumba ‘e Nurrai che si trova fra Punta Catirina e Punta Turuddò.
Nell'imponente rilievo di Punta Catirina si apre la grotta di Janna Manna, lunga circa 200 m, che si trova a poca distanza da quella di Omines Agrestes. Nel Monte Albo è documentata la presenza umana a partire dal neolitico, con la domus de janas di Mannu 'e Gruris che presenta una porta scalpellata con quattro celle interne. Diverse sono le grotte presenti in tutto il massiccio che sono state utilizzate dall'uomo come rifugi naturali. Una di queste è la grotta di Bona Fraule nel comune di Siniscola, dove il ritrovamento di materiale pregiato come spade e pugnali di ferro fa pensare ad una sua utilizzazione come luogo di culto. Il Monte Albo ricade principalmente nei comuni di Siniscola e Lula, questi sono raggiungibili percorrendo la Strada statale n. 131 D.C.N. e seguendo le relative indicazioni.
Dati dell'itinerario
Stato di validazione In revisione-validazione
Partenza Punto di partenza del sentiero G-106
Lenght 17.000 m
Grado di difficoltà Maggiori info sui gradi di difficoltà Escursionistico Mobilità Dolce_difficoltà 2 (media)
Tempo di percorrenza 6 ore 15 minuti
Dislivello totale 1 325 metri
Allegati
Mappa dell'itinerario
Salta la mappa e vai alla sezione successivaVideo
Sentieri correlati
Salta lo slider dei sentieri e vai al contenuto successivoSentieri Corru 'e mandra - Badde Viola - Sa 'e Tamponi (G-106)
-
Tempo di percorrenza 4 ore 15 minuti
-
Lunghezza del sentiero 11 km 400 m
Punti di interesse correlati
Salta lo slider dei POI e vai alla sezione successivaPunti di interesse Monte Albo
-
Località Monte Albo
Punti di interesse Fontana Talisi
-
Località Funtana 'e Talisi
Punti di interesse Passo di Corru 'e mandra
-
Località Monte Albo
Punti di interesse Crocevia Lula-Lodè-Siniscola (S.P. 3)
-
Località Monte Albo (versante Lula)
Punti di interesse Cantiere Forestale di Sa Mela
-
Località Sa mela (Lodè)
Punti di interesse Acero Secolare
-
Località Funtana Mariane 'e Jana
Punti di interesse Punta Ferulargiu (1050 m.s.l.m.)
-
Località Monte Albo
Punti di interesse Cuile Orthoruta
-
Località Cuile Orthoruta
Punti di interesse Nuraghe Lithu Ertiches
-
Località Nuraghe Lithu Ertiches, Monte Arbu (Siniscola e Lodè)