Le cime di Settefratelli, da Guventu a Seddas de Trebini (C 801)
Credits immagine Agenzia Forestas
Il sentiero
Informazioni utili
Descrizione tappe (roadbook)
Il sentiero parte dalla Pista di Maidopis, a circa 1,5 km dalla caserma Noci (la sterrata collega proprio la sede dell'Agenzia Forestas al giardino botanico).
Nei dintorni del punto di partenza del sentiero, sulla pista principale, sono presenti numerose aree di sosta utilizzate in ogni stagione dai visitatori. L'auto può essere convenientemente lasciata nei pressi del punto di partenza, vicino al crocevia tra la pista principale e altre due chiuse al traffico da sbarre della forestale. Siamo in località Sa pala de Cunventu (o Guventu), il che indica la vicinanza ai vicini e celebri ruderi omonimi.
Il primo tratto del percorso pretende subito l'impegno dell'escursionista, presentando una salita non troppo ripida ma costante, su fondo pietroso e con stretti passaggi, talvolta lungo un greto del fiume (quasi sempre in secca, ad eccezione della stagione piovosa) con evidentissimi segni di erosione del suolo. Siamo sotto bosco con fitta copertura di corbezzolo e leccio ceduo, e lo saremo per qualche chilometro ancora, prima di incontrare, in cima, la pista forestale che dovremo percorrere nell'ultimo tratto tra le creste.
Restando sotto bosco, e sempre in progressiva salita, dopo il primo chilometro ci si mantiene su sentiero principale (evitando di prendere i bivi secondari, mantenendo il sentiero principale che talvolta non è adeguatamente indicato da bandierine segnavia). Si continua a salire in un ambiente costellato di massi granitici, restando tra la pista di Su Guventu e l'omonimo Rio che scorre sulla sinistra di chi sale. Siamo in questo punto talmente vicini a Guventu che basterebbe una piccola deviazione di appena 100m (sulla sinistra salendo) per raggiungere i ruderi.
Il secondo chilometro prosegue diramando sulla destra con una graduale e provvisoria discesa, mentre sulla sinistra un altro sentiero aperto (per ora non segnato) conduce proprio a Guventu e al crocevia tra i sentieri 800 e 802.
Un'ulteriore salita in costante pendenza caratterizza il successivo chilometro del tracciato. Subito si incontra il crocevia con il sentiero Italia (che trecento metri più a nordovest passerà a Guventu incrociandosi con l'802, mentre a sudest prosegue verso Bau Andrioi per salire verso Arcu Perdu Cossu); il nostro sentiero prosegue invece in salita fino alla tappa della piccola sorgente Sa Spindula de Giulianu che bagna il piano il calpestio esattamente al km 2,2 del nostro tracciato.
Più avanti, al km 2,6, un primo punto assai panoramico rompe la monotonia del sottobosco permettendo di sbirciare tra le chiome, arrampicandosi su grossi massi, per scorgere Cagliari e Burcei-Serpeddì, guardando oltre i magnifici versanti boscosi che incorniciano i crinali attraversati.
Giunti alla quota di 825 mslm, dopo 2,93 km dalla partenza, la pendenza si attenua, il bosco si apre e mostra in tutta la sua bellezza, il primo premio per la salita: uno splendido pianoro si palesa, circondato da un fiorire di creste granitiche che sembrano la merlatura delle mura di un colossale castello. Ci si sente piccolissimi di fronte a questi colossi di granito. Sono le celeberrime creste dei Settefratelli, circa una dozzina, disposte a semicerchio. Si scopre così che in realtà, le caratteristiche guglie del massiccio montuoso (che visto da lontano pare comporsi di una sequenza allineata di creste) sono in realtà disposte a semicerchio.
Il successivo tratto, ancora godibilissimo dal punto di vista paesaggistico, oltrepassa S'Arcu de Giulianu ed attraversa il pianoro panoramico contrassegnato da una croce di legno, e connotato dal toponimo S'arridelaxiu. Il pianoro è solcato da un omonimo rio. Le creste sono e restano tutte intorno, mentre ci si dirige verso la pista forestale, che si raggiunge dopo circa 700m (è presente anche un cartello di raccordo che indica la bretella per raggiungere la parte alta del Sentiero Italia.
Siamo giunti a Su casteddu de su Dinai: altro non è che una delle cime, la più vicina a punta Baccu Malu, riconoscibile per il caratteristico masso sospeso sulla punta. Ci si arriva attraversando un altro lembo di bosco, con il fondo che ritorna ad essere una suggestiva e antica carrareccia/acciottolato. La pendenza è assai attenuata, in questo tratto. Al km 3,6 ci si immette sulla pista e si passa davanti alla curiosa Grotta di Frà Conti (sa Rutta de Fra Conti).
La pista forestale - sovrastata dalla punta Casteddu de su Dinai è assai assolata.
Il microtoponimo nè da conto: siamo nell'area nota come Su Solianu de su casteddu de su Dinai.
Percorriamo la carrareccia sterrata (pista forestale) costeggiando il vecchio recinto dei mufloni fino a raggiungere il bivio noto come Su Benatzu de Tullinu (862mslm) che corrisponde al km 4,3 del nostro sentiero. Da qui si prosegue per Baccu Malu raggiungendo un altro bivio (segnalato da palo con frecce del sentiero 801) in località Sa sedda de Tullinu (889 mslm). Giunti a questo punto del tracciato siamo a 4,52 km e potremo dirigerci al belvedere Tullinu che si affaccia sulla costa orientale della Sardegna offrendo un panorama su Costa Rei.
Oppure proseguire verso la fine del nostro sentiero.
Mancano ancora 1,3 km, riprende la salita, resteremo sempre su pista, passando davanti alle strutture-rifugio di Baccu Malu, con alcune croci e una lapide commemorativa del tragico disastro aereo che coinvolse l'equipe del cardiochirurgo Ricchi: era il 24 febbraio 2004, quando un velivolo Cessna si schiantò nel corso di un volo “salvavita” per trasportare un cuore nuovo a un paziente del Brotzu in attesa di trapianto. Il sentiero costeggia, in quest'ultimo tratto, la scena della tragedia, e nel bosco tra gli alberi sono ancora rinvenibili i resti meccanici del velivolo rimasto là dopo lo schianto.
Gli ultimi 900 metri del tracciato proseguono riprendendo una graduale ma continua salita per farci raggiungere l'altimetria massima: superiamo i rifugi di Baccu Malu (due diversi stabili, sulla destra e sulla sinistra, in sequenza) e la lapide commemorativa, mantenendoci sulla pista che va a terminare, dopo alcuni tornanti in salita, in località Is Seddas de Trebini (di fatto, una sella disposta tra le punte Casteddu de su Dinai e Baccu Malu. Il panorama è stupendo, meritato premio per la faticosa salita!
Dati catastali e altimetrici
Galleria fotografica
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Opinioni
Recensioni
Giorgio
Le creste sono una meraviglia
Gnutello
Assolutamente da fare!