INQUADRAMENTO GENERALE
La rete sentieristica attuale in Ogliastra si estende per circa 440 km. Nell’area del Gennargentu ogliastrino, comprendente i territori comunali di Villagrande e Talana per una lunghezza totale di circa 70 km. In particolare, nel territorio comunale di Talana si sviluppano per 45 km.
A partire dalla località più a sud rappresentata dal Bruncu Olinie, i sentieri di questa area si dipartono in direzione nord, passando dalle cime di Bruncu Tartari e Bruncu Pisucerbu fino a giungere al confine con il territorio di Orgosolo ed in direzione est discendendo verso la zona costiera dove si arriva alla località Munduge nei pressi del confine con Baunei.
I tracciati in direzione nord attraversano aree pascolive con specie arbustive (cisto, erica, corbezzolo) ed erbacea, mentre alle quote maggiori non mancano il timo, l’elicriso e tante altre specie più o meno rare tipiche dei monti del Gennargentu.
Discendendo verso la costa in direzione est i sentieri attraversano residui di pinete e boschi di leccio oltre ad uno dei nuclei naturali più estesi in Sardegna di ginestra dell’Etna.
L’area ospita diverse comunità di mammiferi quali, mufloni, martore, gatti selvatici, volpi, cinghiali e di uccelli quali ghiandaie e colombacci, nelle zone più impervie l’aquila reale oltre ad altri rapaci come le poiane e i falchi pellegrini.
Due cime montuose principali caratterizzano l’orografia dell’area verso nord, quali, Bruncu Olinie (1368 m.s.l.m), che domina l’Ogliastra costiera verso sud ed est e si affaccia verso le vette del Gennargentu verso ovest e il Bruncu Pisucerbu (1348 m.s.l.m.) che si affaccia in direzione nord verso il Supramonte di Urzulei e Orgosolo.
Il versante est è reso molto attrattivo dalla caratteristica morfologia granitica e la presenza di canyon e cascate, in particolare, la cascata de Su Niu ’e su Puggione, nell’area di Sorberine. Ridiscendendo a valle, il percorso, passando nel crinale che divide le due valli di Baccu sa Figu e Rio Troccosolai si caratterizza oltre che per il particolare aspetto panoramico, anche per le lunghe gradinature, realizzate in legno di ginepro e granito rosso.
All’estremità est di quest’area la meta principale è Paule Munduge - che prende il nome dalla palude (“Paule”) stagionale. L’area si caratterizza per le morfologie granitiche scolpite dall’erosione eolica a formare i caratteristici tafoni.
Storicamente l’attività pastorale risulta essere l’utilizzo principale di queste aree montane. L’attività forestale coincideva con intense utilizzazioni ed è testimoniata dalla presenza cospicua di tracce dei carbonai risalenti al secolo scorso come le numerose aie carbonili, mulattiere, sentieri e diverse dispense. Oggi, l’attività pastorale permane ancora viva mentre l’attività forestale risulta improntata maggiormente verso una finalità conservazionistica.
La rete dei sentieri è composta da tracciati classificati come percorsi escursionistici (difficoltà E) interconnessi con i Supramontes interni e costieri e a sud con i territori di Villagrande.