Il sistema carsico più lungo d’Italia è in Sardegna: Individuata la congiunzione
STORICA IMPRESA
Il 3 Giugno, alle ore 15:10 gli speleosub della Commissione Speleosubacquea della Federazione Speleologica Sarda Daniele Maugeri, Enrico Seddone e Marcello Moi, dopo una amplissima esplorazione nella grotta di Monte Longos, hanno trovato il passaggio-chiave che li ha condotti per via subacquea nella grotta di Su Molente e che, dopo la congiunzione con la grotta del Bue Marino avvenuta nel 2013, ne costituisce la sua propaggine più estrema verso il sistema carsico della Codula Ilune.
IL SISTEMA CARSICO PIÙ LUNGO D'ITALIA
Grazie a questa congiunzione il grande sistema di Su Palu – Monte Longos – Su Molente – Bue Marino raggiunge i 70 Chilometri circa di sviluppo, attestandosi come la grotta più estesa d'Italia.
Sono in corso le dovute verifiche presso il Catasto Speleologico Regionale volte a ufficializzare congiunzione e sviluppo totale.
Il sistema carsico della Codula Ilune, costituito dalla grotta di Su Palu nella sua parte a monte e dalla grotta di Monte Longos a valle, è conosciuto fin dagli anni ’70 e da sempre ha affascinato e accolto centinaia di speleologi; allo stesso modo il fantastico complesso del Bue Marino è stato esplorato da speleologi e speleosub italiani, cechi, inglesi, tedeschi e di molti altri paesi.
OLTRE 25 ANNI DI ESPLORAZIONI
Ggenerazioni di speleologi, speleosub sardi e di oltre Tirreno hanno lavorato ed esplorato anni per conseguire questo traguardo.
Una svolta importante per il raggiungimento di questo obbiettivo si è avuta nel 2007, con la scoperta della grotta di Su Molente, posta proprio al centro tra i due grandi sistemi.
Questo ritrovamento aveva aperto nuovi grandi scenari esplorativi, dato che da subito, mediante colorazione, si erano accertate le connessioni idriche tra Su Molente e il sistema carsico della Codula Ilune a monte e quello del Bue Marino a valle.
Grazie alla esplorazione del 3 giugno, il grande sistema carsico della Codula di Luna, la cui lunghezza complessiva si attesta sui circa 44 km, è stato congiunto alla grotta di Su Molente, e di conseguenza anche alla grotta del Bue Marino.
Per portare a compimento questa impresa è stato necessario quasi un anno di preparazione e l’impegno di più di 100 speleologi provenienti da tutti i gruppi della Sardegna, alcuni anche dalla Penisola.