Il Sentiero 311, caratterizzato prevalentemente da una fitta vegetazione, presenta alcuni siti di interesse storico e archeologico, come ad esempio l’area dell’Eba Giara (acqua chiara), con le sue vasche scavate nella roccia, e di San Francesco verso Monte Furru, dove è presente un ipogeo che rappresenta una struttura produttiva rupestre, tipica dell’area del Sassarese, destinata alla lavorazione e alla produzione di vino o di olio. Sul pilastro quadrangolare posto nella porzione anteriore presso l’ingresso compare graffita una data, 1672 (o per altri 1634), che riporta l’epoca di utilizzo del manufatto. Sul fianco orientale si notano alcune aperture tamponate con pietrame e un pozzo.
In questo sentiero si trova la chiesetta campestre di San Francesco, datata fra il XVII e il XVIII secolo e caratterizzata da una facciata suddivisa in due ordini da una cornice con fregio a dentelli. Nella parte centrale dell’ordine superiore è presente una finestra a serliana con apertura mediana a tutto sesto, diversamente da quelle laterali architravate. Nella chiesa, a pianta rettangolare e con volta a botte, l’unica fonte di luce è la serliana. All’interno è presente l’altare con nicchia e motivo a conchiglia e la statua lignea di San Francesco.