Dispensa Gambarussa - Serra Tingiosa (D-208)
Il sentiero
Informazioni utili
Descrizione tappe (roadbook)
Si parte dalla SP1, nello stesso punto da cui ha inizio la salita per il Lattias (sentiero 220). A sinistra del cancello verde che delimita la struttura dell’Agenzia Forestas, nota col nome di Dispensa Gambarussa, uno stradello affianca la recinzione scendendo decisamente verso un ovile, sul greto del rio Gutturu Mannu, sconvolto dalle alluvioni. Qui spesso le indicazioni (segnaletica verticale con frecce sulla SP1 e presso l'ovile) vengono rimosse con atti di vandalismo, il che rende difficile individuare il passaggio corretto, se non si dispone di traccia gps, anche per la ricca ricrescita di Cisto e asfodelo.
Si oltrepasserà un ponticello in ferro proseguendo per pochi passi su una sterrata che porta ad un ovile, lasciandola poi in un campo aperto e spostandosi a sinistra.
Il sentiero imboccato è difficile da seguire e taglia le anse del fiume, districandosi tra gli oleandri e zone a bassa macchia di cisto. Anche in questi punti si è registrata una frequente rimozione di segnaletica, dovuta ad atti di vandalismo che l'Agenzia Forestas sta cercando di combattere riposizionandola continuamente.
Dopo un’ampia ansa del rio Gutturu Mannu, ci si porta a sinistra, destra idrografica, individuando i resti dell’ampia carrareccia che seguiva il corso del fiume e che è situata ad una quota leggermente più alta, permettendole di essere risparmiata dalle alluvioni. Si segue la carraia in piano finché, in prossimità di un altro ovile, si risale di una decina di metri appena la recinzione del pastore termina, individuando una sterrata in pessime condizioni che si imbocca mantenendo la direzione di marcia. La sterrata procede in un ampio campo aperto (siamo ormai nella zona nota come is Pauceris) nel quale svetta una bella sughera isolata, tenendo il fiume alla sua destra finché ad un’ansa improvvisa lo attraversa nuovamente.
Si oltrepassa il guado imboccando i resti di una grande carrareccia, quasi una sterrata, lungo la quale si incontra presto il bivio col sentiero 209, esattamente dopo 2,1 km dalla partenza a Gambarussa. Si prosegue in piano e poi in salita, seguendo la carrareccia principale contornata da belle sughere, talvolta con belle visuali sul sottostante Rio Gutturu Mannu. La carrareccia ricomincia a scendere gradualmente, arrivando in una zona pianeggiante con belle sughere. Siamo giunti in località is Faneuas, riportata talvolta come Fanebas, nota area di sosta attrezzata con tavoli e una sorgente. Anche in questa parte del tracciato, dove peraltro si incrocierà il sentiero 205, non è sempre facile individuare il passaggio corretto, se si è sprovvisti di traccia gps.
Il sentiero oltrepassa il fiume per portarsi verso una bella sorgente omonima, mentre andando a destra poco prima del fiume si arriverebbe al nuraghe di Faneuas, immerso nel bosco presso una sughera monumentale. Tutta l’area è importante dal punto vista archeologico, nonché rinomata per la buona sorgente e per una pozza lungo il fiume dove è possibile rinfrescarsi nella stagione più calda. Si prosegue dopo il guado e la sorgente, inizialmente sulla sponda sinistra, poi guadando e tenendosi sulla sinistra idrografica, con una carrareccia spettacolare che alterna tratti boscati a viste selvagge sul vallone sottostante, accompagnata dal costante scorrere del torrente. La traccia sale gradualmente e poi con ampi tornanti sotto la lecceta, discostandosi dal fiume e arrivando fino a quota 530 circa in località Trunconi.
Si giunge su una sterrata disastrata, incrociando nuovamente il sentiero 209 che da questo punto comincia, e lasciandolo sulla destra (e la cui traccia ha un andamento ad "U rovesciata" che insiste proprio sul 208 incrociandolo in due punti) . Si segue la sterrata per poche centinaia di metri sulla sinistra, lasciandola poi per l’ennesima mulattiera di Carbonai che si segue in leggera discesa e poi in quota o con graduali pendenze sotto la lecceta. Superato un impluvio si risale leggermente, giungendo al valico di Arcu Su Schisorgiu.
Il valico di Arcu Su Schisorgiu è un punto importante nella montagna e segna i confini della regione geografica del Sulcis, separando i Comuni di Santadi con quello di Assemini. Presso il valico si trova una vecchia porcilaia in muratura e si sfiora la SP1. Si prosegue invece in senso di marcia, individuando una bella mulattiera di carbonai in discesa fino ad un bivio dove si tiene la sinistra, raggiungendo una sterrata sconnessa per la quale, rapidamente, si ritorna alla SP1 in località Serra Tingiosa, dove il sentiero ha termine.
Dati catastali e altimetrici
Galleria fotografica
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