Chiesa di San Giovanni – Tinnì D-324
Il sentiero
Descrizione tappe (roadbook)
Si parte dell’ampio piazzale della chiesa di San Giovanni, raggiungibile in pochi passi dalla celebre grotta omonima in salita tra gli ulivi. Alle spalle della chiesetta si raggiunge un piccolo sentiero che costeggia la recinzione di un allevamento privato tenendosi a destra e poi staccandosi in salita. Si prosegue in un bel bosco con numerosi segni di passaggio, facendo attenzione a non tralasciare un bivio da cui inizia il sentiero 323, noto anche come Sa ia de su Vagoni. Si prende a sinistra al bivio, cominciando a salire ripidamente con ampi tornanti nel bosco che via via si dirada e tenendo la destra a un bivio evidente che porterebbe alle falesie di Chinatown. Si oltrepassa una striscia frangifuoco, riprendendo il bosco subito sulla destra e traversando in quota o leggera discesa per giungere sul fondo di un piccolo impluvio, noto come Su Corovau al pari della vicina miniera. Si tiene la sinistra al bivio che si incontra all’inizio dell’impluvio, riprendendo a risalire. Si supera il bivio col sentiero 324B, continuando in una pesante e ripida ascesa su bosco via via più basso, fino a raggiungere la cresta sulla bella sterrata che porta a San Michele, la cui punta con le antenne si vede chiaramente a sinistra.
Il luogo è altamente panoramico, con viste sulla vallata del Cixerri e tuto il comprensorio del Linas e del Marganai. Si riprende a camminare a destra sulla sterrata, circondata dal bosco, superando subito il bivio col sentiero 334 e abbandonando la strada seguendo i segnali e prendendo a sinistra su belle mulattiere di carbonai nel bosco. Dopo un primo tratto in piano, si scende in un piccolo impluvio seguendo attentamente i segnali in un dedalo di strade bianche, una delle quali è impegnata dal sentiero 322 che si lascia a sinistra. Si risale su una bella sterrata, riprendendo in piano sotto un bel bosco di lecci in direzione delle case e dell’eliporto di Marganai, superando l’incrocio con l’anello 320A e arrivando al cancello che delimita l’eliporto e le Case Marganai.
Si continua sulla sterrata, tenendo sulla sinistra le belle strutture minerarie di Case Marganai, oggi sede dell’Agenzia Forestas. Qui si trova il Giardino Botanico Linasia, un vero gioiello assai curato dagli operatori dell’Agenzia. Si prende sulla destra traversando il parcheggio sterrato e raggiungendo un piccolo valico in prossimità del quale si reincontra l’anello 320A. si comincia a scendere con ampi tornanti in direzione della vallata e della miniera di Reigraxius.
La bella mulattiera passa accanto a numerose coltivazioni minerarie e, in generale, nel bosco è possibile vedere svariati segni dell’attività mineraria della zona. Un ultimo tornante, in discesa, porta fuori dal bosco e ad incontrare in rapida successione gli incroci con i sentieri 326 e 325. Si è in località Case Reigraxius, note anche come Is Acacias per la presenza di alcune robinie impiantate quando in questo luogo si svolgeva la vita del piccolo borgo minerario, oggi in totale rovina. Nel bosco si possono ammirare le strutture piccole e modeste delle case dei minatori, alcune imponenti discariche minerarie e la bellissima scuderia. Purtroppo, tutto è in completo abbandono.
Un ultimo tornante porta a una bella sterrata, dove si incontra anche il sentiero 320B che qui finisce. Si prosegue a destra per pochi metri, per poi girare a sinistra nuovamente in discesa e su una bella sterrata che porta alla miniera di Reigraxius ed ai suoi imponenti scavi. Si tiene sulla sinistra l’edificio principale, passando in mezzo alle discariche di materiale inerte, raggiungendo il bel fondo del Gutturu Farris, un bel vallone boscato che si inoltra nel cuore della montagna sotto alte pareti che si distinguono tra i varchi della vegetazione. Si prosegue in piano e poi in salita, sempre più marcata, passando accanto ai resti poco evidenti della miniera di Campu Spina mentre si cammina su una sterrata poco frequentata. Si sale fino a quota 700, dove si incontra una grossa sterrata che giunge dalla zona di Malacalzetta.
Si prende a destra, in salita graduale, con ampi tornanti talvolta assai panoramici sulla strada percorsa e sulla vallata di Sa Duchessa. Ad una svolta del percorso, si apprezza un bel panorama sul complesso del Linas e sulla zona di Tinnì – Arenas, meta dell’escursione. Un ultimo tratto in salita porta alla vetta di Campu Spina, occupata dalle antenne di comunicazione.
Comincia una seconda ripida discesa nel bosco per una mulattiera di carbonai poco frequentata che si segue poi in traverso su uno stretto costone montuoso.
Giunti a circa 1,6 km dall'arrivo, in locaità Cea Spreni, un incrocio (raccordo 324-B) segnala la vicinanza della traccia del sentiero D-329 (da Borgo Sa Duchessa a Rio Tinni) che è raggiungibile con meno di 200 metri di percorrenza
Si sbuca dal bosco all’improvviso al cospetto dei mastodontici scavi di Arenas – Tinnì, miniera prevalentemente a cielo aperto che distrusse letteralmente la montagna. Si ritrova una strada sterrata che proviene dalla zona degli scavi, seguendola sulla destra e giungendo in breve alle case di Forestas presso l’ex miniera di Tinnì.
Dati catastali e altimetrici
Galleria fotografica
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