La miniera di Su Suergiu è situata nella omonima località. E’ stata per lunghi anni la più importante in Italia per quanto riguarda l'estrazione dell'antimonio, attiva dal 1880 al 1987. I giacimenti antimoniferi erano stati individuati già a metà del 1800. Nel 1861 il Generale Alberto Lamarmora accenava nel suo libro Viaggio in Sardegna che " …vicino ad Armungia è stato trovato un filone di antimonio più ricco di quello di Ballao…".
Gli impianti, ormai abbandonati, si affacciano su un piazzale dove è presente un forno rotativo. Il più importante degli impianti è la fonderia, realizzata nel 1882, che si sviluppa secondo un andamento orizzontale. L'edificio più interessante, come generalmente accade negli insediamenti minerari, è la palazzina della direzione, situata in posizione preminente all'interno della quale è stato allestito il Museo Archeologico - Industriale della Miniera di Su Suergiu che conserva interessanti reperti di archeologia industriale. La miniera ha avuto una notevole influenza economica in tutta l'area del Gerrei a partire dalla fine dell'800 e nei successivi 80 anni. La produttività è sempre stata condizionata da due fattori: i giacimenti non così ricchi da consentire periodi di attività continuativa e i conflitti bellici che hanno provocato crisi produttive ed occupazionali. La fase estrattiva durò solo fino agli anni trenta con l'esaurimento dei filoni ma l’attività della miniera continuò con il trattamento dei minerali che provenivano dalla vicina miniera di Corti Rosas di Ballao, dalla Toscana, dalla Turchia e dalla Cina in quanto Su Suergiu poteva contare sulla fonderia, su un impianto di arricchimento del minerale ed un forno rotativo brevettato dall'ingegnere austriaco Jahn per la trasformazione della stibina in antimonio metallico.
Nel 1968 cessarono le attività di ricerca e di coltivazione, e si proseguì con la sola manutenzione degli impianti. Dopo vari passaggi di proprietà oggi la miniera è di proprietà del Comune di Villasalto. Attualmente la miniera di Su Suergiu fa parte del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'UNESCO.