Punta La Marmora (Perdas Carpìas in lingua sarda), con i suoi 1.834 metri è la vetta più elevata della Sardegna. Si trova nel Massiccio del Gennargentu, nel territorio amministrativo dei comuni di Arzana e Desulo.
La vetta porta il nome del generale e scienziato Alberto Ferrero della Marmora, che descrisse l'Isola in due opere scientifico-letterarie; Voyage en Sardaigne, del 1826 e Itinéraire de l'île de Sardaigne, del 1860. Il toponimo della montagna, nella lingua sarda, era Perdas Carpìas che significa pietre spaccate, per via della natura scistosa delle sue rocce che tendono a frantumarsi.
Le rocce che formano la montagna, prevalentemente scisti, sono di natura metamorfica e risalgono al Paleozoico, epoca in cui ebbe inizio l'orogenesi ercinica.
La cima si presenta arrotondata e spoglia, ma le pendici sono parzialmente ricoperte da una vegetazione erbacea ed arbustiva particolare e condizionata, in maniera molto marcata, dalle caratteristiche climatiche sfavorevoli. Sul versante occidentale, nella località di Su Sùssiu (o S'Issùssiu che nel dialetto locale significa il burrone) vegeta un piccolo bosco di tassi millenari (Taxus baccata).
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