Le superfici forestali sono state acquisite in gestione in tempi differenti e a diverso titolo. Si tratta per lo più di superfici forestali di proprietà dei comuni, occupate ai sensi del R.D.L. del 30 dicembre 1923 n. 3267, sottoposti a vincolo idrogeologico in quanto soggetti in passato a forme di utilizzazione che potevano causare denudazioni, far perdere la stabilità e turbare il regime delle acque. L’eccessivo carico di bestiame con un criterio di utilizzazione del pascolo alquanto irrazionale e cause storiche quali il disboscamento e il continuo ripetersi di incendi boschivi, hanno portato in alcuni casi alla scomparsa quasi totale della copertura arborea ed alla successiva quasi integrale scomparsa del bosco. Tali fenomeni hanno avviato un processo di dissesto idrogeologico che si è manifestato anche visivamente, sottoforma di erosione diffusa e localizzata, ruscellamento, continuo rimaneggiamento del terreno e ovviamente lisciviazione dei sali solubili, fino all’affioramento in molti casi della roccia madre.
L’occupazione temporanea era stata fatta dall’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Nuoro, dalla fine degli anni ’60 per quanto riguarda le superfici gestite in agro di Borore, alla metà degli anni ’70 per le superfici gestite in agro di Macomer e Tresnuraghes, e ai primi anni ’80 per quanto riguarda la superficie gestita in agro di Bosa, di proprietà quest’ultima dell’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura “G.A. Pischedda” di Bosa.
I terreni gestiti in agro di Santulussurgiu, Cuglieri e Montresta, sono stati acquisiti in concessione trentennale; la superficie forestale del cantiere di Montresta è stata acquisita in concessione trentennale in due tempi, nell’anno 2000 dall’ Azienda delle Foreste Demaniali e nell’anno 2004 dall’Ente Foreste con l’ampliamento del cantiere (Legge Regionale n. 3/2003); mentre la convenzione trentennale del cantiere “Pabarile” del Comuni di Santulussurgiu è stata rinnovata nell’anno 2005.