Il Territorio
Il territorio LEADER del GAL Distretto Rurale BMG è costituito dalla Unione dei Comuni Barbagia e dalla Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai. Il GAL comprende, quindi, 19 comuni, per una superficie complessiva di 854,30 kmq e una popolazione residente al 2019 pari a 23.356 abitanti.
I comuni
Aritzo, Atzara, Austis, Belvì, Desulo, Gadoni, Gavoi, Lodine, Meana Sardo, Ollolai, Oniferi, Olzai, Ortueri, Ovodda, Sarule, Sorgono, Teti, Tiana, Tonara.
Foreste e aree boschive
Il territorio è caratterizzato da una vasta area boschiva costituita tipicamente da lecci. La sughera e la roverella sono numerose nelle aree più interne della Barbagia e del Mandrolisai, mentre i boschi di castagno sono concentrati nelle aree a maggiore altitudine. Nella stessa area territoriale sono presenti anche i pochi noccioleti dell’isola. Nelle zone collinari, a 500-700 m., fra i territori di Sorgono, Atzara, Meana Sardo, Ortueri, si coltiva tradizionalmente la vite. Le particolari caratteristiche agro ambientali, insieme alla biodiversità locale e la tradizionale tecnica colturale, consentono di ottenere vini qualificati di pregio, come il Mandrolisai DOC.
Biodiversità
Il patrimonio naturale del territorio si caratterizza per l’importante biodiversità vegetale spontanea, con la presenza di quasi 400 specie endemiche di piante officinali, e coltivata, con numerose varietà frutticole (pero, melo, albicocco, pesco, mandorlo, vite, olivo, castagno, nocciolo, ecc.) e orticole (patata di Gavoi, fagiolini di Tiana e di Austis, pomodori, ecc.). La biodiversità animale riguarda specie come la trota macrostigma, l’asino sardo, la pecora di razza sarda di taglia piccola e il maiale sardo.
Ambiente Tutelato
Molti dei Comuni dell’area interessata ricadono in Aree SIC e ZPS della Rete Natura 2000: SIC Monte Gonare (Sarule), SIC e ZPS Monte del Gennargentu (Aritzo e Desulo) e SIC Su De Maccioni-Texile (Aritzo). Aree di particolare pregio naturalistico sono il Monumento Naturale Su Texile di Aritzo e il Parco Naturale Nazionale Golfo di Orosei e del Gennargentu (Aritzo, Belvì, Desulo, Gadoni, Lodine, Meana Sardo, Ollolai, Olzai, Ovodda, Tiana, Tonara).
Le risorse idriche
Nel territorio sono presenti parte dei bacini del Tirso, del Cedrino e del Flumendosa e alcuni importanti laghi artificiali, tra cui Gusana, Cucchinadorza e Benzone.
Beni culturali
L’imponente patrimonio archeologico di epoca nuragica e pre-nuragica è costituito da nuraghi, capanne nuragiche, villaggi, Domus de Janas, necropoli, altari, tombe di giganti, menhir, fonti sacre e dolmen. Si citano, tra i più rilevanti: Nuraghe Nolza a Meana Sardo, il villaggio nuragico di Abini a Teti, il parco dei menhir di Biru ‘e Concas a Sorgono e la Necropoli Sas Concas a Oniferi. Sono presenti, inoltre, testimonianze di epoca fenicio-punica (le miniere di Funtana Raminosa a Gadoni), romanica (strade, ponti, tombe, terme, fontane, villaggi) e medievale (chiese, torri, case di pregio). Di notevole interesse anche l’architettura sacra (chiese e santuari urbani e campestri) e le testimonianze architettoniche legate alla cultura e tradizione pastorale e contadina. Il territorio si caratterizza, inoltre, per la presenza, in tutti i comuni del GAL, di centri storici di elevato valore architettonico, confermato dall’inserimento nel repertorio regionale dei centri storici, istituito ai sensi della L.R. 29/98, in quanto particolarmente significativi per le tradizioni, la cultura e l’architettura tradizionale. A questo patrimonio si aggiungono importanti istituzioni museali, quali il Museo di scienze naturali a Belvì, il Museo d’arte moderna e contemporanea “Antonio Ortiz Echagüe” ad Atzara, la Collezione etnografica ad Aritzo, il Museo archeologico di Teti, i Musei casa Porcu-Satta e Fiore Sardo a Gavoi e il Museo di arte tessile di Sarule. I musei civici, le esposizioni artigianali, l’architettura dei borghi, gli edifici di culto presenti nei piccoli paesi e le chiese campestri delineano aspetti tipici e autoctoni dai quali emerge il sincretismo tra la cultura nuragica e quella cristiana.
Le tradizioni rurali
Le attività culturali e l’utilizzo del tempo libero sono fortemente influenzati dalle tradizioni e culture locali. Diffusi sono, infatti, i gruppi folk, il canto a tenores (riconosciuto dall’UNESCO quale patrimonio intangibile dell’umanità), cori polifonici, le maschere tradizionali ecc. Nei centri storici e nell’agro sono presenti testimonianze dell’architettura legate alla cultura e tradizione pastorale e contadina.
Agroalimentare
Una particolare menzione merita il settore lattiero caseario, con produzioni legate al Fiore Sardo DOP, al Pecorino Sardo, al Frue e Merca, ai Semicotti, alla ricotta fresca e salata. Interessante è anche la produzione di dolci della tradizione locale, a base di pasta di mandorle e miele, diffusi in tutto il territorio, e il torrone. All’industria dolciaria è direttamente riconducibile anche la produzione di miele. La produzione di pani tradizionali è rappresentata, oltre che dal pane carasau, anche da altri prodotti (pane cicci, spianate, cocone, ecc.); meritano di essere ricordate anche la produzione di paste fresche e di salumi.
Artigianato
L’artigianato del legno è legato non solo alla produzione di infissi e mobili, anche alla produzione della cassapanca, delle maschere tradizionali e della utensileria domestica e da lavoro.La lavorazione del ferro presenta alcune peculiarità legate alla tradizione (il ferro battuto, quale elemento di arredo urbano, la ferratura dei cavalli, la produzione dei campanacci, utensileria domestica e da lavoro) e altre lavorazioni legate al settore edile (carpenteria, cancellate, recinzioni, ecc.).
La lavorazione della pelle è finalizzata alla produzione di scarpe tradizionali e moderne, accessori personali (borse, portafogli, cinture, ecc) e finimenti ad uso ippico.
L’artigianato tessile annovera alcune produzioni tradizionali quali tappeti e bertule, la sartoria con la produzione dell’abito del pastore in velluto o fustagno, la produzione del costume sardo, i ricami, la produzione e la valorizzazione di tessuti (produzione di filati di seta, l’orbace, la tintoria con colori naturali). La lavorazione della pietra riguarda essenzialmente la produzione di manufatti per il decoro e l’arredo urbano e residenziale e i manufatti cimiteriali. È rilevante la presenza di piccole realtà di lavorazione del sughero, favorite dalla diffusione di numerose sugherete.
L’ospitalità rurale
L’accoglienza turistica locale nelle differenti strutture ricettive si caratterizza per una dimensione di piccola scala, un’organizzazione di tipo familiare e legata alla fruizione del capitale ambientale e culturale. In particolare si fonda su piccoli hotel, bed & breakfast, agriturismi e campeggi di montagna. La crescita di una coscienza ecologica ha favorito lo sviluppo della domanda di turismo naturalistico, che offre la possibilità di svolgere attività e sport all’aria aperta. Cresce l’interesse per servizi quali l’agriturismo, l’escursionismo, la mountain bike, il turismo equestre, la pesca sportiva, ecc. Nell’analisi dell’offerta turistica alberghiera, emerge una maggiore specializzazione dei Comuni barbaricini e, in particolare, Aritzo e Gavoi, ma con iniziative significative anche a Desulo, Tonara e Belvì. La tipologia di offerta che ha dimostrato più dinamismo negli ultimi anni, sottraendo quote di mercato a quelle più tradizionali, è l’agriturismo, un tipo di turismo strettamente collegato con la natura, che permette l’integrazione delle attività agricole con le tradizioni locali. L’offerta agrituristica è diffusa in tutto il territorio.