Sa ‘e Pride Ledda - Jacu Piu (G 122)
Il sentiero
Descrizione tappe (roadbook)
Si parte dalla SS129 nei pressi di Spuntone ’e Sa Mendula, in località nota come Sa ’e Pride Ledda. Una sterrata prende a salire, circondata da fitta macchia mediterranea, da sughere ed alti pini domestici, residuo delle operazioni di rimboschimento che seguirono i disastrosi incendi del secolo scorso. La salita è ripida ma costante ed offre belle occasioni panoramiche verso la valle del Cedrino e le vette del Supramonte di Oliena.
Si giunge ad un tratto di pineta alta e matura, dove si incontra il bivio col sentiero 123B. Ci si trova in località Crapiles, dove sono frequenti le attestazioni protostoriche tra i macigni e le radure della zona. A sinistra si individuano i rocciai de S’Erbita, mentre davanti all’escursionistica si innalzano i dirupati versanti orientali dell’Ortobene. Si prende a destra, proseguendo con pendenze più lievi e raggiungendo uno slargo nei pressi di un grosso vascone creato per la lotta agli incendi.
Dal vascone la sterrata diviene un ampio sentiero, talvolta scavato dalle precipitazioni, immerso nella macchia. Si prende costantemente quota con vedute splendide sulla valle del Cedrino ed il Supramonte, comprendendo lontana la Baronia ed il mare. Un tratto pianeggiante porta ad affiancare uno sperone granitico che svetta sulle pendici dell’Ortobene: osservando con attenzione si notano i resti di una muratura megalitica che cinge il rilievo, interrotta da un architrave che dà accesso ad una scalinata semidistrutta che porta verso la cima. Il nome del sito è Punta Guriana e si raggiunge per una breve deviazione sulla sinistra, forando una macchia ostinata di lentisco e ginestra.
Si prosegue con brevi saliscendi, tagliando gli impluvi di Badde Mallai, Badde Sisinni e Badde ’e S’Archimissariu che scendono ripidissimi dai rocciai soprastanti di Gurturios. Qui l’Ortobene svela un lato arido e roccioso, dove la vegetazione risorge lentamente mostrando i segni della siccità e dei passati incendi. Dopo S’Archimissariu la strada risale leggermente fiancheggiando alcune rocce nude e lisciate dall’erosione, note in zona come Sas Birghineddas: il toponimo indica le necropoli a domus de janas ma qui non sono presenti simili sepolture, nonostante il costone somigli a quelli scelti per questi monumenti funerali dagli antichi sardi.
Si giunge in lieve salita ad un bivio dove si prende a sinistra, continuando a prendere gradualmente quota, ormai in vista dei rilievi di Punta Tinzosos e Punta Muritta (o Morittu), le cime più alte del comprensorio di Jacu Piu. In un tratto con scarsa pendenza si incontra la deviazione col sentiero 122C: questo tracciato riporta in rapida salita verso Farcana, transitando nella zona di Ghetta Sida ed è un’ottima alternativa per collegarsi ad altri sentieri del Monte che proprio a Farcana trovano uno snodo importante.
Si giunge in lieve discesa alla SP51 bis nel valico noto come Janna Ozzastru. Si attraversa con attenzione in direzione del cancello che chiude ai mezzi motorizzati l’accesso nella zona del compendio forestale di Jacu Piu, raggiungendo la sterrata alle sue spalle per un varco sulla destra. Si prosegue quindi in lieve salita e poi in piano, raggiungendo il valico di Janna Cunzau, dove si discosta il sentiero 122A. Ci si tiene sul lato orientale di Sos Tinzosos, in zona Cunzau. Sulla sinistra, poco visibile dalla strada, le domus de janas omonime. Si perde leggermente quota fino a quando il sentiero non piega bruscamente verso sinistra, mirando in decisa salita al valico di Janna Crastadoriu.
Dal valico la vegetazione cambia e ritorna la lecceta, mentre il panorama si apre verso la vallata del Riu Isalle. Si incontra il sentiero 122A che ha compiuto una variante escursionistica sulla sinistra delle cime rocciose e si comincia a scendere decisi nel bosco. A quota 530, sulla destra, un bivio evidente suggerisce la deviazione per Su Nuraghe, una struttura megalitica in uno spuntone roccioso (non segnalato). Poco più in basso, si incontra la deviazione verso destra del sentiero 122B.
Si continua ancora in discesa, talvolta costeggiando grossi roccioni granitici con segni di antiche frequentazioni. La sterrata prosegue sempre nel bosco, uscendovi presso gli uliveti prossimi alla cascina Mannironi, il casolare padronale che è oggi sede del presidio dell’Agenzia Forestas in questa zona. Da qui è possibile ritornare alla SP51bis per un lungo tratto asfaltato.
Dati catastali e altimetrici
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