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Cosa ci ha insegnato la settimana "DESIGN FOR ALL" sui sentieri accessibili

PROGETTARE SENTIERI "PER TUTTI" La Regione, attraverso l'agenzia Forestas, si impegna per colmare il " gap " di sentieri "per tutti" - quelli accessibili anche agli escursionisti con disabilità, siano esse di tipi fisico-motorio, sensoriale, della sfera psichica-cognitiva-relazionale (come ad...

Lungo il sentiero accessibile di Lanusei-Seleni

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PROGETTARE SENTIERI "PER TUTTI"

La Regione, attraverso l'agenzia Forestas, si impegna per colmare il "gap" di sentieri "per tutti" - quelli accessibili anche agli escursionisti con disabilità, siano esse di tipi fisico-motorio, sensoriale, della sfera psichica-cognitiva-relazionale (come ad esempio i disturbi dello spettro autistico: condizioni nelle quali gli escursionisti hanno difficoltà a stabilire relazioni sociali normali, usano il linguaggio in modo anomalo o non parlano affatto e presentano comportamenti limitati e ripetitivi, ipersensibili agli agenti esterni, al rumore, agli spazi, alle situazioni impreviste). 
La Legge regionale prevede da tempo - sin dalla sua estensione nel 2017 (Testo Unico sul Turismo) - che la rete escursionsitica offra un adeguato grado di fruizione autonoma o assistita per la disabilità fisica e sensoriale.
Più recentemente, con la DGR del 24 agosto 2023 n.28/1 sono stati approvati i criteri e gli standard tecnici: per inserire e classificare nel catasto RES - e per la segnaletica informativa sul livello e del grado di fruizione (autonoma o assistita) - dei sentieri accessibili per le disabilità motorie, sensoriali, intellettive e psichiche.  L'allegato H così approvato integra il regolamento tecnico regionale previgente dal 2018.

Progettare sentieri "per tutti" significa sottolineare che l'escursionismo non può prevedere sentieri "riservati a..." ma deve essere pensato come un sistema di fruizione aperto, documentato e pensato per consentire - ove possibile - la condivisione di esperienze e attività all'aperto. Soprattutto nel sistema di Parchi regionali e delle Foreste Demaniali e nei Parchi urbani. Su questi ambiti si concentrerà anche l'attività di Forestas e della Regione Sarda.

PROGETTARE CON INCLUSIONE

La prima cosa da fare è "immedesimarsi" per capire i "bisogni speciali". Studiare i casi d'uso. Comprendere le necessità. Rendere partecipi i portatori di interesse, che infatti, nel nuovo regolamento regionale, saranno titolati ad esprimere un parere vincolante nella verifica di accatastabilità dei percorsi "accessibili".  

Nell'attuale contesto, la strada per dotare la Sardegna di sentieri accessibili seguirà due strategie, differenziate:

  1. da un lato, agire sulla Rete Escursionistica esistente (ormai quasi 2000 km) ed individuare alcuni sentieri (o tratti di essi, compatibili con le caratteristiche minime necessarie) per "elevarli al rango di sentiero accessibile" secondo una o più categorie (accessibilità per disabili fisici, sensoriali, cognitivi) ed individuando uno specifico grado di difficoltà (turistico, escursionistico, escursionistico per "esperti"). La tabella di requisiti tecnici stabiliti dall'allegato H  a questo proposito è abbastanza dettagliato: ad esempio pone precisi requisiti di pendenza, tipologia e lavorazioni sul fondo (piano di calpestio) e sulla larghezza, la presenza di parcheggi e bagni accessibili nella vicinanza, etc...Questo ovviamente limita e restringe tantissimo il tipo e la quantità di chilometri "certificabili" 
  2. per contro, nel frattempo, si cercherà di inglobare, per i sentieri di nuova realizzazione, per i nuovi progetti, le tecniche del "Design For All" o "Universal Design" proprio perchè è sul nascere di un progetto che si gioca il suo livello di "inclusione". Non sarà facile, nè sarà sempre possibile, ma l'approccio dovrà cambiare.

COSTI MAGGIORI, MANUTENZIONI IMPEGNATIVE

Il sistema dei costi, il computo, la "cassetta degli attrezzi" dei progettisti di sentieri: anche questi aspetti cambiano. Abbiamo visto, durante le sessioni tecniche della co-progettazione di questa importante settimana del "design accessibile" - che un progetto di sentiero accessibile introduce una serie di costi altrimenti non presente nella normale sentieristica: il costo può "volare" passando dai 1500€/km  per raggiungere anche, tutto compreso, i 7000€/km. Sono stime tecniche frutto dei primi progetti preliminari e dei primi studi di fattibilità, però sono significativi: un sentiero accessibile per ciechi o ipovedenti, ad esempio, richiede una palificazione con guida in corda o pali batti-bastone (ad esempio) che interessa longitudinalmente l'intero sviluppo del tracciato introducendo 4000-5000€ a chilometro di costi aggiuntivi minimo.
Potenziare il sistema di informazioni richiede investimenti in materiali e contenuti disponibili sul web ed in loco, per facilitare la preparazione dell'escursione con informazioni dettagliate, accessibili, e corredate da un linguaggio ispirato alle tecniche di CAA (la Comunicazione Aumentativa Alternativa - un approccio con vari aspetti specialistici, ma orientato univocamente ad offrire alle persone con bisogni comunicativi complessi la possibilità di interagire tramite canali che si affiancano a quello orale; la CAA offre numerose potenzialità, ma è ancora poco diffusa nel nostro paese...).

Le manutenzioni lungo i sentieri accessibili devono avere una frequenza maggiore di quella usuale (tre anni): il sentiero accessibile deve essere sempre percorribile mantenendo costanti le caratteristiche tecniche (incluso il fondo, che in natura può invece variare sensibilmente a seguito di piogge - divenendo fangoso al punto tale da ostacolare le ruote delle carrozzine o far inciampare un cieco - così come a seguito di periodi siccitosi - divenendo troppo pietroso e polveroso)...in sintesi, l'accessibilità di un sentiero è una promessa, una garanzia di caratteristiche strutturali, che vanno mantenute il più possibile costanti nel tempo. La frequenza della manutenzioni, ed il sistema di custodia/sorveglianza/ripristino, devono essere potenziate.

Tutto questo ha dei costi: ma il potere curativo e benefico di un ambiente naturale, come ci ha insegnato un approfondimento sulla foresta-terapia, è impagabile per tutti. Per tutti: vale la pena quindi di investire ingenti risorse sulla sentieristica accessibile, posto che anche l'Unione Europea caldeggia e incoraggia l'inclusione con ingenti finanziamenti.

Un sistema di bisogni complesso: una risorsa anche per l'economia

C'è una richiesta enorme, in Sardegna, in Italia e in Europa: milioni di potenziali escursionisti, fermi al palo per le "barriere" e per l'assenza di "sentieri per tutti". E la prima cosa, la più importante pre-condizione - come è stato segnalato da tutti i rappresentanti delle disabilità che hanno partecipato alla "settimana del design sui sentieri" - è la presenza di una qualificata offerta di servizi di guide escursionstiche (GAE). Lungo i sentieri, è fortissima (e finora insoddisfatta) la richiesta di guide preparate ed esperte del sistema di bisogni speciali di un escursionista disabile e della sua famiglia o dei suoi accompagnatori. Quindi non solo sentieri classificati e verificati nel livello di accessibilità, non solo informazioni e schede dettagliate e accessibili a distanza, non solo dotazioni (parcheggi, bagni, punti di ricarica per le carrozzine elettrificate o joelette o etc) ma anche servizi, guide preparate e dotate della necessaria formazione

Prossimi passi

Incoraggiare e supportare i territori, i Comuni e le Unioni, le Comunità Montane, i GAL e gli Enti Parco che intendano investire risorse per puntare all'inclusione e all'accoglimento. Inglobare competenze e risorse umane capaci di pensare a progetti "per tutti" secondo i canoni del "design for all".  Potenziare il sistema di fruizione esistente, scegliendo e recensendo e infrastrutturando sentieri o tratti di sentieri "accessibili" tra quelli esistenti.

 

C'è insomma tanto da fare per recuperare il divario accumulato dalla Sardegna, per dare risposte e offerta turistica accessibile a fronte della grande domanda e dei bisogni speciali.