Sa Radichina - Campu Nostra Sennora (G 123)
The pathway
Roadbook
Si parte da Sa Radichina, dove si trova una delle fonti storiche dell’Ortobene e vegetano alcuni ontani. Il sentiero prende a destra in piano, muovendosi tra lecci giovani e grossi pini domestici. Una lieve salita porta a sfiorare i grossi roccioni di Cotonatos, portandosi poi sulla destra per aggirarli. Si scende lievemente tra grandi macigni, oltrepassando alcune grosse aie carbonili.
Uno stretto passaggio tra i massi porta a Sas Concas de Passibale: si tratta di un enorme macigno tafonato, chiuso alla base da un muro a secco che veniva utilizzato come ricovero per il bestiame. Ai piedi di un altro macigno, una muratura circolare occupa lo spazio un tempo riservato alla capanna del pastore. Il sito era frequentato già in epoca neolitica, come mostrano alcuni ritrovamenti.
Si prosegue in discesa, incontrando in breve un bivio per il punto panoramico di Punta Passibale, da cui si gode una vista incomparabile sulla città di Nuoro e su Badde Manna. I cieli della zona sono inoltre frequentati dall’astore sardo, dall’aquila reale, dai corvi imperiali e dal falco pellegrino.
Si prosegue sul sentiero principale contornando le rocce de Sos Nodos de Cotonatos, arrivando al bivio col sentiero 123A, tramite il quale si tornerebbe rapidamente a Sa Radichina chiudendo un semplice e rapido anello. Si comincia a scendere ripidamente in un rimboschimento a conifere, poi su campo aperto punteggiato da alcune grosse querce, sormontati dai rocciai caoitici e dalla mole di Punta Palas de Casteddu, così chiamata per la costruzione megalitica protostorica che la cinge sul lato orientale.
Inizia qui la parte più difficile del percorso: il sentiero si tuffa nella macchia a lentischi e smilace, affacciato su Badde Manna e con belle viste verso il Supramonte. Si cammina su terreno roccioso, inizialmente in discesa, poi traversando gradualmente verso sinistra, transitando accanto ad alcuni grossi macigni scolpiti in fogge mostruose. Il lungo traverso è difficoltoso a causa del fondo sconnesso, ma è sempre generoso di splendidi panorami.
una leggera salita porta a guadagnare una pineta adulta ed inselvatichita: si è in località Terra Ruja, uno dei siti pastorali storici dell’Ortobene. Superato un muretto a secco si può raggiungere rapidamente ciò che resta della antica casetta pastorale, situata su un terrapieno panoramico, poco discosto da un impressionante rocciaio.
Il sentiero prosegue accanto ad un gigantesco albero di eucaliptus, poco distante dal sito dove si trovava la sorgente di Terra Ruja.
Si prosegue in salita, passando ai piedi del grande rocciaio di Su Briglione, poi traversando in quota presso una pineta rada assalita dalla macchia mediterranea, dove si incontra la deviazione con il sentiero 123B, per il quale si potrebbe raggiungere il sottostante 122 e compiere così un grande anello dell’Ortobene sul lato orientale. Lasciato il bivio ci si tiene a sinistra in leggera risalita su un sentiero antico, talvolta lastricato, passando accanto ad alcune grosse sughere.
Si scende leggermente e si traversa su un antico sentiero di carbonai, forse una antica carraia, oggi distrutta dalle alluvioni. Una lieve risalita porta ai campi ed al rocciaio dove si trovava l’ovile di Marcu Pau, di cui rimangono alcune evidenti murature. Alle spalle del sito pastorale il sentiero si tuffa in una bella lecceta, cominciando subito a risalire repentinamente sulle tracce di una mulattiera distrutta dalle alluvioni e oggi in gran parte resa irriconoscibile da alcuni grossi macigni. È il tratto più boscato del sentiero. Finita la ripida salita si costeggia una pineta matura in un terreno privato e ci si tiene a destra, sfiorando alcune rocce panoramiche.
Si segue per un lungo tratto un esile sentiero che riesce sempre a trovare un varco tra grandi roccioni e la vegetazione invadente, risalendo infine per un ripido canalino roccioso e raggiungendo finalmente un’ampia mulattiera che prosegue in lieve ascesa verso la cima dell’Ortobene. In questo tratto il panorama è magnifico e si allarga su tutta la valle del Cedrino, contemplando il Supramonte e la lontana Baronia con una vista aerea e spettacolare.
La carraia si tuffa nel bosco e svolta a destra su una strada a fondo parzialmente migliorato, per poi congiungersi con la strada asfaltata nei pressi delle prime case private presso le cime più alte dell’Ortobene. Si prosegue dritti al grosso bivio, passando accanto alla chiesa della Madonna di Montenero e raggiungendo il parco nella località nota come Campu ‘e Nostra Sennora, dove si raggiungono le intersezioni con altri sentieri ed è possibile pertanto proseguire aggiungendo ulteriori tratte escursionistiche.
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