In sardo è noto come Santu Antinu. La chiesa campestre di san Costantino, nel territorio di Sedilo, si affaccia sullo splendido scenario del lago Omodeo, il più grande invaso artificiale dell’Isola (per molto tempo il maggiore d’Europa). Lungo il perimetro del santuario sono disposte le costruzioni destinate e all’accoglienza dei pellegrini, dette cumbessias o muristenes.
Non si conosce l’anno di fondazione ma è certo che San Costantino Imperatore è di antichissima origine. L’attuale impianto risale al XVI secolo, in stile gotico catalano e ha subito una ristrutturazione nel XVIII secolo. Del primo impianto rimane il presbiterio a pianta quadrangolare con volta a crociera e costoloni con peducci scolpiti alla base. L’aula, divisa in tre navate da pilastri e archi a tutto sesto, è voltata a botte.
L’interno è concluso, a ridosso del presbiterio, con un arco ogivale. La facciata, in trachite rossa a vista, è a terminale curvilineo. Il portale è sormontato da timpano retto da due semicolonne. Ai lati e all’interno del timpano vedrai tre nicchie, mentre sopra si apre una finestra rettangolare. Sul lato sinistro della facciata si innalza un piccolo campanile a vela. All'interno del santuario sono esposti numerosi ex voto.
Attorno alla chiesa si svolge, al tramonto del 6 e all’alba del 7 luglio, s’Ardia, spettacolare corsa a cavallo in onore del santo, che ricorda la battaglia di Ponte Milvio tra Costantino e Massenzio.
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